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Quel bene comune chiamato volontariato

Che cosa si intende per volontariato? Come si concretizza, qual è il suo valore e quale il suo fine ultimo?

di Alessandro Ghedin - presidente Afi Treviso

 

Mi sono posto molte volte queste domande soprattutto ripensando alle nostre attività associative di Afi a servizio delle famiglie. Altre volte mi sono chiesto quanto il lavoro fatto possa avere un eco all'esterno delle singole famiglie che rappresentiamo nell'associazione. Con questo breve scritto vorrei suggerire qualche definizione con la speranza di rispondere a qualche interrogativo comune. Innanzitutto cosa si intende per volontariato?

Forse siamo abituati a farlo senza darne una definizione precisa, ma in genere si tratta dello svolgimento di un'attività non retribuita, volta al sociale, che mira ad aiutare situazioni di difficoltà (attività socialmente utili). Altre volte il volontariato si attua con azioni mirate a far emergere alcune criticità per portarle all'attenzione dell'opinione pubblica, della politica, dell'economia, accompagnate spesso da proposte concrete, che possono essere messe a disposizione dell'interesse e del bene comune.
Il volontariato può essere attuato in maniera individuale oppure all'interno di associazioni, come l'Afi, ma sempre per scopi benefici e senza fini di lucro.

Nel nostro paese, in Italia, viene praticato il volontariato sotto diverse forme da numerosi cittadini, con un tasso di volontariato totale, secondo i dati dell'Istat pari al 12,6%, per un numero di volontari stimato di 6,63 milioni di persone.

Inutile dire che il volontariato viene svolto con molta dedizione e senso di gratuità dai volontari che lo praticano mettendo a disposizione energie, tempo, competenze per un fine ultimo, per una buona causa. Tuttavia esiste una Carta dei valori del Volontariato che è stata sottoscritta a Roma il 4 dicembre 2001, frutto dell'impegno collettivo di numerose associazioni della galassia del volontariato. Questa carta richiama i valori fondanti che distinguono il volontariato dalle altre componenti del terzo settore quali cooperative sociali, ong o fondazioni. Attraverso i suoi 24 punti definisce l'identità e le finalità comuni del volontariato nel nostro paese.

In particolare la carta dei valori del volontariato stabilisce che... "il volontariato è esperienza di solidarietà e pratica di sussidiarietà: opera per la crescita della comunità locale, nazionale e internazionale" ... "ha una funzione culturale ponendosi come coscienza critica e punto di diffusione dei valori della pace della non violenza, della libertà, della legalità, della tolleranza"... "partecipa attivamente ai processi della vita sociale favorendo la crescita del sistema democratico".

Il volontariato ha quindi un ruolo importante e complesso, propositivo, di stimolo, di partecipazione attiva alla vita pubblica e sociale. Qualcosa di più sulla motivazione e sulla sua missione lo chiarisce Stefano Zamagni in questa relazione dal titolo "Gratuità e socialità il senso del volontariato", dove viene messo in evidenza in maniera precisa il fine ultimo, a mio modo di vedere, del servizio del volontariato.

Scrive Zamagni:
"E' possibile pensare al volontariato non più soltanto come strumento per colmare le carenze del welfare state - come finora è stato in gran parte - ma come un agire il cui senso è quello di contribuire a cambiare il modo d'essere delle istituzioni economiche?
E' intorno a questo interrogativo che ruotano le considerazioni che vado a svolgere in questo scritto (...) Nelle attuali condizioni storiche la missione specifica e fondamentale ad un tempo del volontariato è quella di costituire la forza trainante per la propagazione, nelle sfere sia politica sia economica, della logica della gratuità e dell'etica del bene comune. Se invece il volontariato si accontenterà di svolgere meri ruoli di supplenza delle pubbliche istituzioni oppure si limiterà a presidiare la nicchia che, con meritato successo, è riuscito a conquistarsi fino ad oggi - magari pretendendo per sé lo status di un improbabile quarto settore - allora sarà difficile che esso possa scongiurare una lenta eutanasia. E ciò per l'ovvia ragione che per assolvere a tali compiti bastano - e avanzano - la filantropia compassionevole per un verso e lo Stato benevolente per l'altro verso"

Credo che nelle nostre attività Afi con i soci, o quando promuoviamo il ruolo della famiglia nella sfera sociale, dobbiamo operare con una visione di stimolo e promozione globale, consapevoli che il nostro contributo può risultare fondamentale nella crescita di una società migliore.

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