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Petizione pianeta sano persone sane

In occasione della Giornata della Terra 2022 riprendiamo un articolo già pubblicato sulla nostra Rivista associativa nell'autunno 2021.

Un documento per sollecitare cittadini e politici ad assumersi maggiori responsabilità per affrontare il cambiamento climatico.

 

di Rossella Pandolfino - Afi Reggio Calabria

 

FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) e Movimento Laudato Si', una rete internazionale di oltre 800 organizzazioni cattoliche, grazie alla facilitazione in Parlamento dell'On.le Chiara Braga, hanno presentato il 25 ottobre 2021, anche con il sostegno di AFI, la petizione PIANETA SANO PERSONE SANE finalizzata ad incoraggiare i leader mondiali ad agire con determinazione per il clima e la giustizia ecologica in vista delle COP delle Nazioni Unite, o Conferenze delle Parti (COP 15 sulla Biodiversità e COP 26 sui cambiamenti climatici).

Come il recente ultimo rapporto dell'International Panel on Climate Change (IPCC) ha evidenziato, la situazione del nostro pianeta si sta degradando in modo accelerato a causa del riscaldamento dell'atmosfera e degli oceani. Con il cambiamento climatico e uno sfruttamento della natura senza criterio, la biodiversità si sta riducendo in modo impressionante, tanto che alcuni esperti scrivono di sesta estinzione di massa. Senza biodiversità anche la vita umana si impoverisce.

Il confronto in Parlamento è stato incentrato sulla connessione tra benessere umano, cambiamento climatico e tutela della biodiversità.

Secondo il direttore esecutivo del Movimento Laudato Sì, Tomas Insua, "tutto il mondo sta guardando all'Italia", che è presidente del G20 e co-presidente della Cop26. "Il governo e il Parlamento italiano devono", ha spiegato, "sentire le grida di chi soffre". Per contrastare i cambiamenti climatici che colpiscono il nostro Paese e altre parti del mondo, secondo Insua, "dobbiamo catalizzare la trasformazione, fermare tutte le nuove infrastrutture incompatibili con questo e reindirizzare i sussidi verso energie rinnovabili e approcci agro-ecologici responsabili".

Si esortano i Leader politici a:

  1. riconoscere esplicitamente che il cambiamento climatico indotto dall'uomo e la biodiversità sono parte di una stessa crisi. Riconoscere la necessità di un'azione ambiziosa, integrata e trasformativa che risponda sia al grido della terra che al grido dei poveri.
  2. sostenere con urgenza l'accordo di Parigi per limitare il riscaldamento a 1,5 gradi Celsius, e un nuovo obiettivo globale di conservazione della biodiversità del 50% di terre e acque, di risanamento e gestione sostenibile di tutto il resto della terra e dei corpi idrici.
  3. riconoscere il debito ecologico delle nazioni ad alto reddito ed accettare di riformare il sistema finanziario e la cancellazione del debito, in modo che tutti i paesi possano riavviare economie che funzionino per tutti i popoli e per il pianeta. Così come sostenere la finanza per il clima (Green Climate Fund) e la cooperazione allo sviluppo, in particolare per le misure di adattamento rispetto ai danni e perdite da disastri, agli sfollamenti e alle migrazioni forzate.

Ai Governi sono state formulate le seguenti richieste:

  1. aumentare l'ambizione: aggiornare gli obiettivi nazionali a breve termine dell'azione per il clima e la biodiversità in modo che essi riflettano una giusta quota rispetto all'impegno globale per limitare a 1,5 gradi Celsius il riscaldamento, e un nuovo obiettivo globale del 50% di protezione della natura.
  2. mantenere le promesse: garantire il rispetto degli impegni finanziari esistenti (Green Climate Fund), la cancellazione del debito, e concordare nuovi obiettivi per supportare l'adattamento, la mitigazione, le perdite e i danni nei paesi in via di sviluppo. In tal senso ricordiamo anche il raggiungimento dello 0,7% del reddito nazionale lordo per la cooperazione allo sviluppo, che può avere un ruolo essenziale per sostenere l'adattamento e la mitigazione dei paesi impoveriti.
  3. catalizzare la trasformazione: fermare tutte le nuove infrastrutture di combustibili fossili e reindirizzare i sussidi distruttivi verso l'energia rinnovabile e approcci di agricoltura agro-ecologica socialmente responsabili, sostenendo una transizione giusta.
  4. dare priorità ai diritti: riaffermare e rispettare gli obblighi di protezione e considerare il rispetto dei diritti umani, inclusi, in particolare, i diritti delle popolazioni indigene, delle comunità locali, e dei migranti forzati, nell'azione per il clima e la biodiversità, contrastando in particolare l'accaparramento di terre.

La biodiversità del nostro pianeta si sta disintegrando per mano dell'uomo. Come ci ricorda la Lettera enciclica Laudato Sì pubblicata da Papa Francesco nel 2015, la crisi climatica e il collasso della biodiversità sono crisi gemelle. Questa crisi interconnessa sta colpendo in modo più forte i nostri fratelli e le nostre sorelle più poveri in tutto il pianeta, che hanno fatto di meno per causarla. Non c'è più tempo, bisogna agire ora!!!

 

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