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Legge Finanziaria 2007: note positive dal nuovo decreto fiscale

Per la famiglia, note positive in finanziaria.

 

Cambia il trattamento "di famiglia".

Con il nuovo decreto fiscale collegato alla legge finanziaria, sono stati definiti nuovi termini di erogazione degli assegni familiari e di detrazione per il coniuge a carico.

Il quadro complessivo, detrazioni di imposta più assegni familiari, risulta sicuramente positivo per la famiglia. Questo comporta un miglioramento complessivo, almeno sul piano fiscale, rispetto al passato. Ciò lo si può evidenziare nel grafico allegato (clicca sulla freccia in fondo a questa notizia).

 

 

Dal grafico si nota il miglioramento rispetto allo scorso anno delle riduzioni di imposta sommate agli assegni familiari, almeno fino a redditi di 70-80.000 euro.

Per i redditi da 45.000 a 70.000 € il beneficio fiscale viene eroso dall'aumento delle aliquote IRPEF.

Una famiglia "media" con coniuge e 2 figli a carico paga infatti complessivamente meno rispetto all'anno scorso fino a 45.000 € di reddito.

Restano parzialmente penalizzate le famiglie con figli a carico di età maggiore di 18 anni e per alcune categorie di lavoratori non dipendenti in quanto queste non usufruiscono di assegni familiari.

 

Un commento, tra le righe. Perché non ricorrere alla deduzione dal reddito invece che alla detrazione?

I super esperti consiglieri della Sapienza di Roma (vedi il Sole 24 Ore) si sono arrampicati inutilmente sugli specchi per dimostrare la tesi che detrazione è meglio che deduzione. Ma a parte le elucubrazioni sulla linearità o meno del sistema, è più corretto far pagare le tasse in base al reddito disponibile (con deduzione dal reddito dei familiari a carico) o intervenire successivamente tramite sconti ed alchimie contabili (detrazioni di imposta + assegni familiari)?

Il reddito disponibile di una persona che vive da sola è ben diverso dal reddito disponibile di chi deve mantenere due o tre figli, non vi pare? E allora si paghino le tasse in base al reddito disponibile. Viene quasi il sospetto che ci siano dietro mere posizioni di tipo ideologico o di prese di posizione di tipo "antitetico": "le deduzioni le ha applicate il Governo Berlusconi (pur se spinte per tanti anni dalle associazioni familiari), per cui sono sbagliate, bisogna fare in modo diverso!". Dal grafico si vede che, con salti mortali di tipo contabile, si è arrivati al medesimo risultato, con una distribuzione pressoché uguale  tra i due metodi (detrazioni - deduzioni). Ne vale la pena? Naturalmente le complicazioni generano situazioni paradossali e di rincorsa continua all'aggiustamento per eliminare nicchie di iniquità. Primo esempio: e per i figli che studiano e hanno più di 18 anni? A questa età gli assegni non sono erogati.

Ecco quindi che una famiglia si trova penalizzata non appena un figlio arriva all'ultimo anno di superiori.

 

Rimangono però ancora lettera morta le questioni politiche più delicate: la casa, i giovani che intendono "mettere su famiglia" e il precariato che lo impedisce, la denatalità. Come già denunciato dall'Afi, manca un progetto generale di valorizzazione della famiglia e ci si ferma ad interventi di tipo fiscale di assistenza.

Positivo è sicuramente l'intervento per gli asili nido ed il fondo per la famiglia, mentre non si possono spacciare per politica familiare lo sconto per la caldaia ed il frigorifero e le detrazioni per la palestra.

In conclusione. Ora va meglio. Ci aspettiamo però di più.

Dobbiamo aspettare la prossima finanziaria del 2008?

 

Roberto Bolzonaro

Presidente

Afi - Associazione delle Famiglie

Confederazione Italiana

 

Monselice, 08-11-2006

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