I Principi della Dottrina Sociale: pilastri per una Società autenticamente umana ed incentrata sulla Persona
Sono la chiave per orientare la nostra formazione.
di Maurizio Bernardi - Afi Verona
La Dottrina Sociale della Chiesa (DSC)1
È di uso comune far risalire la nascita della DSC al 1891 e precisamente all'enciclica Rerum novarum2 di Leone XIII. In un certo senso è vero, ma è necessario chiarire che in realtà la DSC "... appartenne fin dall'inizio all'insegnamento della Chiesa stessa, alla sua concezione dell'uomo e della vita sociale e, specialmente, alla morale sociale elaborata secondo le necessità delle varie epoche. Questo patrimonio tradizionale è poi stato ereditato e sviluppato dall'insegnamento dei Pontefici sulla moderna «questione sociale», a partire dall'Enciclica Rerum Novarum."3.
"Per la Chiesa il messaggio sociale del Vangelo non deve esser considerato una teoria, ma prima di tutto un fondamento e una motivazione per l'azione. (...) Oggi più che mai la Chiesa è cosciente che il suo messaggio sociale troverà credibilità nella testimonianza delle opere, prima che nella sua coerenza e logica interna."4.
Proprio dalla storia e dall'evoluzione della DSC si coglie il legame inscindibile tra i contenuti evangelici, la Chiesa nella sua missione evangelizzatrice, la società e quindi l'uomo nella sua vita concreta di tutti i giorni.
"La dottrina sociale, inoltre, ha un'importante dimensione interdisciplinare. Per incarnare meglio in contesti sociali, economici e politici diversi e continuamente cangianti l'unica verità sull'uomo, tale dottrina entra in dialogo con le varie discipline che si occupano dell'uomo, ne integra in sé gli apporti e le aiuta ad aprirsi verso un orizzonte più ampio al servizio della singola persona, conosciuta ed amata nella pienezza della sua vocazione."5
Una visione superficiale e malamente interessata potrebbe far pensare alla DSC come una sorta di modernizzazione del pensiero della Chiesa obbligato a "rincorrere" il progresso sociale. La DSC e il suo sviluppo temporale non deriva da una ardente brama di novità, di progresso e di benessere, né condivide o condanna acriticamente le "cose nuove" che si presentano sulla scena del mondo, ma nasce da una giusta preoccupazione su come certe dinamiche sociali, economiche e politiche, estromettendo Dio dalla vita pubblica, finiscono per danneggiare anche l'uomo.
Sempre più frequentemente ed in particolare in questi ultimi anni, assistiamo alla degenerazione prodotta da una società che abbandona Dio, e quindi la legge naturale6, sacrificando così l'intero patrimonio storico culturale e religioso che l'occidente ha costruito in oltre 2000 anni. Oggi, si inventano diritti individuali e si calpestano i diritti primari dell'uomo accettando l'isolamento dell'individualismo che annichilisce la verità e la libertà autentica che invece prevede l'insieme ordinato e naturale dei diritti e dei doveri.
La Centralità della Persona
La DSC parte proprio dalla Persona; potremmo dire che è il primo e fondante principio dal quale derivano tutti gli altri, proprio perché Persona è molto di più che individuo e essa incorpora implicitamente ed esplicitamente le relazioni umane e societarie.
"La Chiesa vede nell'uomo, in ogni uomo, l'immagine vivente di Dio stesso; immagine che trova ed è chiamata a ritrovare sempre più profondamente piena spiegazione di sé nel mistero di Cristo, Immagine perfetta di Dio, Rivelatore di Dio all'uomo e dell'uomo a se stesso."7
La persona umana è il principio, il soggetto e il fine della società. Da essa scaturisce la socialità in quanto è originariamente sociale e bisognosa di socialità. La società non può costruirsi contro la persona, ma tramite di essa, valorizzandone la partecipazione e le capacità, perché "Tutta la vita sociale è espressione della sua inconfondibile protagonista: la persona umana."8
Le strutture e le istituzioni che di fatto esercitano il potere vengono e sono venute dopo e perciò il potere - ogni potere - è a servizio della persona e del bene comune, ed ha quindi sempre e solo un valore strumentale.
La politica quindi ha legami strutturali e irrinunciabili con la morale. Una società che non rispettasse la "trascendente dignità della persona umana" si trasformerebbe presto in totalitarismo. Solo su tale dignità si possono fondare i diritti dell'uomo, a cominciare da quello della vita e della libertà religiosa.
"L'uomo e la donna hanno la stessa dignità e sono di eguale valore, non solo perché ambedue, nella loro diversità, sono immagine di Dio, ma ancor più profondamente perché è immagine di Dio il dinamismo di reciprocità che anima il noi della coppia umana."9
Quest'ultima affermazione, di grande forza e al tempo stesso di enorme responsabilità, certifica la vocazione alla Vita che Uomo e Donna condividono partecipando alla creatività di Dio dando "vita" alla prima società: la Famiglia!
Per non smarrire le nostre radici: la Formazione
In questi ultimi anni l'AFI ha ripreso il tema dei propri valori per rispondere alle incertezze ingenerate dall'inevitabile contaminazione negativa prodotta con forza sempre maggiore dalla società contemporanea.
L'individualismo, il buonismo, il successo a tutti i costi, il tutto e subito, l'apparire, le relazioni fasulle dei social, costituiscono alcuni dei disvalori che il mondo dei poteri forti ha organizzato consapevolmente o meno per renderci tutti più fragili e soli.
L'AFI, che delle relazioni e della socialità ha le sue prime ragioni d'essere, si preoccupa e cerca spiegazioni, ragioni e strumenti per rispondere adeguatamente alle sue finalità e per portare il suo contributo positivo alla società di oggi e a quella che verrà.
Proprio in questa direzione vanno visti i lavori prodotti da alcuni soci che sono stati pubblicati su questa e sulle precedenti riviste "8 Pagine di... Famiglia", lavori che hanno trattato anche i principi della Dottrina Sociale della Chiesa.
Questi principi erano ben chiari nel 1991 ai nostri Soci Fondatori che vollero trasmetterci una base solida di valori che avrebbero dovuto e devono rappresentare il nostro DNA morale di Associazione delle FAMIGLIE.
Questo ed altri percorsi dedicati alla nostra formazione devono accompagnarci sempre perché è con il confronto, lo studio, la conoscenza, l'analisi critica del mondo che ci circonda che possiamo trovare la via della Verità e della Luce.
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1 Contenuti liberamente tratti dalla traccia della lezione LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA COME ANNUNCIO DI CRISTO NELLE REALTà TEMPORALI di Stefano Fontana - Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan sulla Dottrina Sociale della Chiesa, e dal "COMPENDIO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA.
2 https://www.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_15051891_rerum-novarum.html
3 N. 3 de: https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_14091981_laborem-exercens.html
4 N. 57 de: https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_01051991_centesimus-annus.html
5 N. 59 de: https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_01051991_centesimus-annus.html
6 https://www.ftismilano.it/wp-content/uploads/sites/2/2019/05/Mazzocato-4.pdf
7 N. 105 - Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa
8 N. 106 - Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa
9 N. 112 - Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa