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Amo le farfalle

Parlare di amore per la terra ai nostri figli, può servire?

di Maria Cristina Bordignon - Afi Treviso

 

Cercare di sensibilizzare le nuove generazione alla cura dell'ambiente è cosa facile? Da dove partire, ma soprattutto, verso dove andare: salvaguardia del creato, energie rinnovabili, riduzione dell'inquinamento...?

I nostri figli all'interno delle loro aule scolastiche sentono ciclicamente parlare di questi temi e la scuola si spende in mille progetti per orientare le nuove generazioni a pensieri e comportamenti che siano rispettosi della madre terra.

Questo però non è sufficiente, i bambini sono sollecitati da mille stimoli che vanno anche in senso contrario ed esempi di vita che demoliscono ogni insegnamento: cibo buttato nella spazzatura, spreco di acqua, raccolta incondizionata di prodotti della terra quando questo è vietato, utilizzo dell'auto anche per piccoli spostamenti, mozziconi di sigarette lasciati ovunque, uso di diserbanti per eliminare le erbacce... e potremmo proseguire all'infinito. A volte questi piccoli ecologisti ci richiamano all'attenti, facendoci presente che questo nostro modo di  comportarci è dannoso e allora accogliendo a braccia aperte tali richiami, cambiamo, con atteggiamenti più rispettosi.

Amare la nostra terra, la natura, il creato è un'opera educativa che spetta principalmente a noi genitori, a noi il compito di "creare" una "relazione di rispetto" di quanto ci è stato donato e di cui non siamo padroni; quante volte ci è stato insegnato di lasciare il luogo in cui siamo stati migliore di come l'abbiamo trovato, perché, chi viene dopo di noi possa goderne (questa regola io la ricordo sempre quando mi trovo ad usare un bagno pubblico) o, di non pestare un campo appena seminato (adesso di non calpestare le aiuole) o ancora di spegnere le luci quando si esce da una stanza (adesso però abbiamo altri mille apparecchi elettronici che andrebbero sconnessi). Se tali richieste vengono percepite come regole e non si opera perché se ne comprenda il fine (il rispetto del creato) avremo forse qualche bravo cittadino in casa, ma non persone che sapranno operare, costantemente nel futuro, scelte richieste in campo ambientale.

Perché parlo di relazione di rispetto verso la terra e non di amore per il nostro pianeta?

Perché, per trasmettere amore bisogna provarlo e non tutti abbiamo avuto la fortuna di crescere in questa dimensione, mentre il rispetto si può comprendere razionalmente e tramandare come tale.

Beato l'uomo che ama, saprà godere del suo amato.

Ci siamo mai fermati a contemplare le bellezze del creato? Sicuramente sì. Ci sono situazioni, ambienti, luoghi che ci lasciano senza respiro, ma nei miei ricordi rimangono vive alcune esperienze fatte con i miei figli:

- andare a camminare in collina in autunno, quando gli alberi hanno lasciato andare ogni foglia e le strade sono ricoperte da strati di mille colori, camminare in silenzio per sentire il crepitio delle foglie;

- sdraiarsi in gruppo d'estate su una coperta in un prato in montagna ed osservare per ore le stelle lasciando liberi i pensieri all'immaginazione;

-andare di notte in spiaggia ad ascoltare il rumore delle onde infrangersi dolcemente nella sabbia;

- osservare il lavoro coordinato di un esercito di formiche prima di una tempesta;

- scoprire per caso sotto un batuffolo di pelo un cerbiatto appena nato;

- contemplare le nuvole nel loro movimento e scoprire mille forme;

- aspettare ogni mattina i pettirossi che in giardino mangiano le briciole lasciate la sera;

- svegliarsi la mattina presto per vedere l'alba......

Tutti regali della natura, tutte esperienze gratuite che i bambini amano.

Il corpo, la mente, il nostro spirito hanno bisogno di stupirsi di fronte a queste meraviglie che non hanno necessità del nostro intervento, ma ci chiedono di poter continuare ad esistere.

Educhiamo i nostri bambini a sorprendersi, insegniamo loro a cogliere la bellezza, creiamo le situazioni perché possano sperimentare che la natura è una meravigliosa interconnessione: se impareranno ad amarla faremo loro un grande dono.

"Siamo tutti farfalle. La Terra la nostra crisalide" (LeeAnn Taylor)

 

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