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Nuovi stili di vita per le nostre famiglie

Occorre un cambiamento di rotta...

di Rossella Pandolfino - Afi Reggio Calabria - Circolo Laudato sì di Reggio Calabria

 

Nel suo sesto rapporto di valutazione "Mitigation of Climate Change", il Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, o IPCC, che raccoglie quanto sappiamo ad oggi su come il cambiamento climatico causato dall'uomo influenza il nostro pianeta e su cosa possiamo fare per contrastare la crisi climatica, ha avvertito che gli attuali piani dei governi mondiali per affrontare il cambiamento climatico sono insufficienti, e serve un urgente cambio di rotta.

Lo dimostrano gli eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti e più intensi negli ultimi anni: ondate di calore, siccità, piogge torrenziali, alluvioni, con un progressivo aumento dei rischi per la sicurezza e la salute umana. Tutto questo è supportato anche dai dati satellitari.

Più di un secolo di utilizzo di combustibili fossili e di uso non sostenibile dell'energia e del suolo ha già portato a un riscaldamento globale di 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali. Rispettare l'obiettivo posto dalle Nazioni Unite di contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C diventa dunque sempre più una corsa contro il tempo.

"Queste situazioni provocano i gemiti di sorella terra, che si uniscono ai gemiti degli abbandonati del mondo, con un lamento che reclama da noi un'altra rotta. Mai abbiamo maltrattato e offeso la nostra casa comune come negli ultimi due secoli. Siamo invece chiamati a diventare gli strumenti di Dio Padre perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace, bellezza e pienezza" (LS, n.531).

Ma che possiamo fare? E' veramente ora di cambiare rotta! E stavolta tocca proprio a noi! I nostri giovani ce lo stanno gridando da tempo... Siamo tutti chiamati a mettere in atto, in famiglia e fuori dalle nostre case, nuovi stili di vita mediante buone pratiche quotidiane.

Adriano Sella, un missionario laico del Creato che ha trascorso molti anni in Amazzonia (Brasile), dal 2003 gira l'Italia per promuovere la Rete nazionale dei nuovi stili di vita, di cui è coordinatore, con l'obiettivo di mettere insieme tutte le realtà (gruppi, associazioni, movimenti, ong...), presenti nel territorio italiano, che si stanno impegnando a promuovere nuovi stili di vita (stili di vita alternativi, nuove prassi, nuovi comportamenti e nuove pratiche quotidiane). Fare Rete è un modo per condividere esperienze, iniziative, laboratori e saperi, per rafforzare i vari comportamenti virtuosi e generare speranza che si può fare, fino a cambiare il mondo mediante i tre livelli: personale, comunitario e istituzionale.

Nel suo libro Cambiamenti a Km 02, l'autore ci ricorda che il cambiamento è alla portata di tutti, non si tratta di fare cose straordinarie, ma di impegnarsi in modo costante e ordinario nel quotidiano. "Il quotidiano ci offre tante azioni, dal mattino alla sera, in cui tutti possiamo fare qualcosa per cambiare e per generare un processo di transizione verso un domani migliore... Il quotidiano ci regala la rivoluzione silenziosa che non viene raccontata dai mass media perché non fa notizia... Il quotidiano promuove il bene che viene generato dal basso, partendo dalla nostra casa e raggiungendo poi tutti i luoghi della vita collettiva: lavoro, scuola, mercato, piazza, strada, chiesa, e via dicendo."

Gli esempi alla portata di tutti offerti nel libro sono tanti e scandiscono i vari momenti della nostra giornata dal momento in cui ci alziamo al mattino, fino a quando andiamo a dormire: ad esempio, nel lavarci possiamo usare bene l'acqua, senza sprecarla; a colazione possiamo scegliere prodotti etici (caffè, te, etc.) piuttosto che quelli delle multinazionali che sfruttano la manodopera e, spesso, non sono rispettosi dell'ambiente; incontrando una persona, possiamo salutarla con gioia anziché leggere con ansia i nostri messaggi in chat o i like su Facebook; nel passare da una stanza all'altra possiamo spegnere la luce dove non serve e così via...

Anche nell'enciclica Laudato sì, nel capitolo VI dedicato all'educazione e alla conversione ecologica, papa Francesco ci suggerisce di assumere "comportamenti che hanno un'incidenza diretta e importante nella cura per l'ambiente, come evitare l'uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via" (LS, n. 211).

"Nella famiglia si coltivano le prime abitudini di amore e cura per la vita, come per esempio l'uso corretto delle cose, l'ordine e la pulizia, il rispetto per l'ecosistema locale e la protezione di tutte le creature. La famiglia è il luogo della formazione integrale, dove si dispiegano i diversi aspetti, intimamente relazionati tra loro, della maturazione personale"(LS, n. 213).

Dunque i nostri stili di vita sono chiamati in causa, per contribuire a creare una cittadinanza ecologica. Ma non basta.

Poiché l'obiettivo è la cura della casa comune, bisogna che innanzitutto impariamo a utilizzare bene il nostro tempo per recuperarlo e gestirlo con lentezza, senza più correre. Possedere tante cose significa essere costretti a dedicare agli oggetti molto tempo, che viene sottratto alle relazioni umane. Per poter recuperare tempo orientandolo alle cose essenziali della vita ci viene in aiuto la sobrietà, descritta in modo illuminante nell'enciclica (cfr LS, n.223).

Inoltre, a questo impegno individuale, bisogna aggiungere una dimensione comunitaria degli stili di vita attivando il consumo critico (opposto al consumismo) nell'accezione descritta in Agenda 20303 e la dimensione collettiva (contrapposta a quella privata) nella ricerca di soluzioni a problemi socio-ambientali e nell'utilizzo dei beni.

"L'esercizio di questi comportamenti ci restituisce il senso della nostra dignità, ci conduce ad una maggiore profondità esistenziale, ci permette di sperimentare che vale la pena passare per questo mondo" (LS, n. 212).

Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo. Tali azioni diffondono un "bene comune" nella società e danno la prospettiva di un nuovo inizio, nella speranza e nella gioia, perché, come ci siamo detti all'Assemblea nazionale lo scorso aprile, "Il bene genera bene" e tende sempre a diffondersi, anche se a volte invisibilmente.

 

Note al testo:

1Testo tratto dalla "Laudato Sì - Lettera Enciclica sulla cura della casa comune" - Papa Francesco (2015)

2Adriano Sella - "Cambiamenti a Km 0" edizione Paoline (2020)

3Dal 2016 l'Agenda 2030 è il quadro di riferimento globale per affrontare a livello nazionale e internazionale le grandi sfide del pianeta - I 17 obiettivi costituiscono il quadro di riferimento per lo sviluppo sostenibile globale - L'obiettivo 12 "Garantire modelli di consumo e produzione sostenibili" promuove l'attuazione del programma decennale dell'ONU per un modello di consumo e di produzione sostenibile.

 

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