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Famiglia generativa e famiglia prosociale

di Daniele Udali - Afi Verona

Che grande proposta hanno fatto gli amici di Milano e Brianza per il tema dell'assemblea nazionale: "ll bene genera bene"! E come lo hanno ben declinato nella sessione formativa della domenica pomeriggio e non solo!!

Nelle settimane che hanno preceduto l'assemblea mi sono chiesto cosa significasse questo tema per me e per i 30 anni di vita della nostra associazione ed ho concluso che i nostri comportamenti (bene) sono fondamentali per produrre benessere intorno a noi, ma non solo; sono anche generativi, in quanto capaci di suscitare negli altri il desiderio, la disponibilità, a fare il bene, che produrrà benessere intorno a loro, contagiando altri ancora, come un'onda del mare che non sai dove è nata e dove finirà. Insomma credo che il bene sia connaturato nel profondo della persona umana e dell'esperienza familiare.

Ho ritrovato questi pensieri in alcuni spunti offerti da Adriano Bordignon, attuale presidente del Forum nazionale delle Associazioni familiari, nell'incontro organizzato da Afi Treviso il 05.03.2023. Parlava Bordignon di generatività della famiglia o "famiglia generativa".

Il concetto di generatività viene adottato in ambito sociologico da Mauro Magatti come una delle azioni trasformative che rendono le persone capaci di gestire una libertà che non è consumo individualizzato, ma opera relazionale.

Generatività "è un agire che ammette l'esistenza di un prima, di un adesso e di un dopo in relazione a cui si assume la responsabilità del proprio darsi, accettando di essere aperti a ciò che non si conosce".

La generatività è dunque un'azione consapevole diretta a uno scopo liberamente scelto rispettosa del contesto e aperta al futuro.

Acquista una connotazione 'sociale' anzitutto perché la sua azione finisce per toccare cerchie sempre più ampie: una famiglia, un'impresa, una realtà associativa, una comunità locale del presente e finanche del futuro (le prossime generazioni e i futuri assetti socio istituzionali).

Essa può concretizzarsi in una serie molto eterogenea di ruoli sociali... che presiedono in qualche modo alla funzione di trasmissione (avviare processi non occupare posizioni!).

Essa ricombina, riarticolandole, le categorie dell'innovazione (genialità) e della sostenibilità (eccedenza, gratuità, generosità!).

Il mio pensiero è corso anche al concetto di "famiglia prosociale", enunciato 20 anni fa dai professori Pierpaolo Donati e Giovanna Rossi: una famiglia nella quale le relazioni con il mondo circostante sono improntate all'apertura, allo scambio sociale, alla reciprocità, al dono, alla condivisione e alla solidarietà.

In sostanza, la famiglia (quando funziona) è fonte del capitale sociale primario della società, che consiste nelle relazioni di fiducia, cooperazione e reciprocità che la famiglia crea al proprio interno, estendendosi alla parentela, vicinato, gruppi amicali, associazioni, ossia potenziando nuove azioni positive nei rapporti interpersonali, un effetto di espansione della capacità di condividere oggetti e risorse, aiutare e avere empatia nei confronti degli altri.

Un famiglia che si apre, si interessa, si impiccia; che quando è consapevole diventa famiglia soggetto sociale (che è la mission della nostra associazione).

E' bello per me trovare questi concetti incarnati nella storia della nostra esperienza associativa: possiamo infatti individuare alcuni generativi che hanno liberamente scelto un impegno in grado di contagiare delle famiglie, che hanno fatto toccare con mano ad altri una disponibilità, accoglienza, positività, affetto, gioia nel fare del bene che ha suscitato benessere, ma anche curiosità e ricerca di una motivazione a cui ispirarsi. Famiglie che hanno fatto del fare del bene, nella più completa gratuità, il senso della loro vita, ne hanno permeato ogni scelta ed ogni azione. Con relativamente poche parole e tanti fatti concreti, in una dimensione che non è solo quella della relazione personale, amicale o di gruppo, ma anche sociale.

Voglio da ultimo ricordare che di questo nostro carisma - la potenza dell'essere e del fare (gente di azione e non di parole vuote) nel contagiare altre famiglie all'impegno - abbiamo già riflettuto nel'assemblea e convegno di Crespano del Grappa (TV) del 2015 in cui abbiamo tracciato un filo rosso dell'impegno politico, che è frutto dello studio e dell'impegno dei primi, dei corsi per amministratori locali, dell'esperienza di alcuni che hanno fatto da apripista ed ispiratori di un modo di impegnarsi in politica e in amministrazione votato al bene comune. Erano già molti nel 2015 e sono diventati ancor di più negli anni successivi.

Buon cammino a tutti/e!

 

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