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Manovra fiscale. Ci si impietosisce per chi ha redditi sopra i 90 mila euro e si "massacra" il 99,9% delle famiglie con figli. Che fare?

E' partita la discussione in Parlamento sulla manovra fiscale bis proposta dal Governo.

Per evitare il "massacro" delle famiglie con figli, due proposte:

  •      revisione dell'ISEE
  •    introduzione del Fattore Famiglia

 

La manovra fiscale, o meglio le manovre fiscali, colpiscono in modo particolare la famiglia con figli.

In maniera diretta, con il taglio delle detrazioni per figli a carico (prima manovra), ed in maniera indiretta con l'inevitabile aumento del costo dei servizi alle famiglie (asili, scuole, trasporti e mense scolastiche,etc.) per il minor trasferimento dello Stato agli enti locali. Infatti si è chiaramente visto che tutte le precedenti riduzioni dei trasferimenti dello Stato agli enti locali si sono trasformate per lo più nell'aumento del costo dei servizi alla famiglia e questo ulteriore taglio produrrà inevitabilmente lo stesso effetto.

Le famiglie con figli quindi pagheranno più degli altri il costo della manovra finanziaria proposta dal Governo ed in discussione ora al Parlamento.

Chi non ha figli infatti non usufruisce né di detrazioni per figli a carico nè tantomeno dei servizi di nido, scuola ed altro.

La possibile modulazione in base al numero dei figli (o solo per chi ha più di tre / quattro figli) della supertassa di solidarietà sopra i 90 mila euro, pur essendo sacrosanta nel principio, non rende comunque giustizia alle famiglie in quanto risulta marginale e va ad incidere su un numero irrisorio di famiglie, tra l'altro benestanti. Si parla tanto di questo possibile intervento "in favore della famiglia", ma potrebbe essere solo uno specchietto per le allodole se non accompagnato da ben più consistenti provvedimenti per la famiglia (con figli).

 

Chi paga le manovre non sono le famiglie in senso generale, o i single, ma le famiglie con figli.

E' questo il vero dramma che nessun politico o giornalista ha fin qui compreso.

 

Cosa fare allora?

Bisogna spostare l'asse del carico fiscale alleggerendo in modo sostanziale le famiglie con figli.

Chi non ha carichi familiari può permettersi dei sacrifici che chi ha figli non può più sopportare.

Due interventi di riequilibrio ed una raccomandazione.

Da eseguire subito, contestualmente alla manovra.

1. Riforma delL'ISEE per consentire un costo dei servizi locali alla famiglia distribuito in maniera più equa con la riduzione drastica delle situazioni di elusione e false dichiarazioni;

2. Introduzione immediata del Fattore Famiglia nell'imposizione fiscale generale, almeno nel primo gradino di applicazione (visto che è possibile la sua introduzione graduale);

3. Non toccare le aliquote IVA. Sarebbe un ulteriore gabella sulla testa delle famiglie con figli, costrette più di altre ai consumi necessari e non voluttuari.

Mentre il primo intervento riguarda solo le famiglie con figli consentendo loro di "assorbire" meglio l'inevitabile aumento del costo dei servizi locali, il secondo intervento mira ad alleggerire il carico fiscale di tutte le famiglie con figli, rilanciando i consumi e contribuendo ad una ripresa demografica che andrà nel medio e lungo termine ad aiutare in modo positivo il saldo pensionistico. Il terzo intervento (o meglio, intervento da non fare) non influenzerebbe negativamente i consumi evitando un'ulteriore sovraccarico alle famiglie.

Entrambi gli interventi sono ben noti: più volte richiesta ed annunciata dal Governo come imminente la revisione ISEE, il Fattore Famiglia è inserito nel Piano nazionale delle politiche familiari presentato al Governo dal Sottosegretariato alla Famiglia come principale intervento da attuare.

Il primo intervento è a costo zero, mentre  il secondo necessita del reperimento di risorse. Circa 5 miliardi di euro. Tanti "ricchi" si sono dichiarati disponibili a dare il loro contributo. Prendiamoli in parola con delle opportune "patrimoniali" o con misure analoghe che trasformi la loro nobile dichiarazione in un atto concreto di solidarietà.

A cominciare da chi ci governa con interventi VERI di riduzione del costo della politica con interventi quali:

  • diminuzione del 50% dei deputati, Senatori, consiglieri Regionali e Assessori Regionali e comunali;
  • abolizione delle province;
  • diminuzione del 50% dei vitalizzi dei politici;
  • accorpamento dei comuni di piccole dimensioni;
  • tetto agli stipendi dei pubblici funzionari;
  • parificazione dei costi con l'esterno per i servizi parlamentari;
  • patrimoniale sulle grandi ricchezze;
  • diminuzione dei costi militari;
  • tassa sulle rendite, come già proposta,
  • eliminazione degli ordini professionali compresi notai, farmacisti e avvocati;
  • divieto di cumulo delle pensioni;
  • riduzione del 50% del rimborso spese elettorali;
  • dismissione del patrimonio inutilizzato dello stato.
  • divieto per legge del doppio incarico e tetto di mandati massimo due o tre.

 

Afi - Associazione delle Famiglie

Confederazione Italiana

 

Daniele Udali - Presidente

Roberto Bolzonaro - Vice Presidente

 

Verona, 23 agosto 2011

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