L'Afi aderisce al FORUM delle ASSOCIAZIONI FAMILIARI


Afi - Verona home page

A proposito di DICO..... l'opinione di Tamara Morsucci

A proposito di DICO

 

 

Voglio dire qualcosa anch’io:

negli ultimi mesi ho letto quel che c’era da leggere, ho sentito quel che c’era da sentire su PACS DICO e in generale sulla famiglia. Dissertazioni di dotti, specialisti, vescovi, moralisti, esperti di diritto, credo che l’argomento sia stato sviscerato sotto tutti i possibili aspetti… e allora cos’ho da dire io?

Vorrei fare sottovoce alcune considerazioni su questo dibattito.

 

Perché una legge sulle coppie di fatto?

Da qualsiasi parte si guardi il problema a me resta questo interrogativo: perché?

E allora allargo lo sguardo a tanti interventi legislativi e mi accorgo che c’è un disegno più grande di questa singola legge: negli ultimi anni il Parlamento si limita a proporre e approvare leggi seguendo le indicazioni del costume, della moda, dell’ISTAT (vedi leggi sull’immigrazione, legge finanziaria ecc..).

Che fine ha fatto la Politica con la P maiuscola che si occupa di proporre leggi in vista del Bene comune? Cos’è oggi il Bene comune? Il male minore: questo ci dicono gli interventi fatti.

Non so voi, ma io lo sento molto riduttivo.

 

Potrei aprire una litania sulla mancanza di capacità profetica e alti ideali di chi ci guida, ma guardando bene il disegno profetico c’è ed è chiaramente delineato.

Chi sta disegnando il mondo di domani sono gli economisti (guardate che gioia in questi giorni: è il PIL a sancire il successo della politica italiana!) che hanno ben chiaro come trasformare il mondo in un esercito di consumatori.

La famiglia come noi l’intendiamo è troppo reazionaria rispetto a questo obiettivo: persegue il risparmio, insegna e vive la solidarietà, educa a valori che non si possono produrre vendere ed acquistare. E allora?

Facciamo vedere in TV, si giornali, con le indagini che la gente vuole altro e così il parlamento farà una bella legge che in pochi anni ridurrà la famiglia a un ricordo per nostalgici.

 

Come possiamo rispondere?

Di natura non sono catastrofica, ma sognatrice, e allora mi piace pensare che una volta aperti gli occhi si ricominci daccapo. Ci sarà ancora, forse, un qualche politico che persegue il Bene comune, quello che costruisce per il domani e non per l’ieri dell’ISTAT, coinvolgiamolo; e se non lo troviamo facciamolo noi, come associazione: la cultura della famiglia oggi ha bisogno anche di questo. Interveniamo in ogni ambito per far sapere quanta ricchezza c’è nella famiglia e chiediamo ad alta voce il riconoscimento e il sostegno di cui ha bisogno.

 

Non possiamo cedere di fronte al fatto che ci sono tanti problemi. Non c’è più, e non possiamo farci niente, un tessuto sociale che educa ad assumersi le proprie responsabilità di fronte alla società e inviti i giovani a mettere su famiglia e a lottare per superare i problemi che possono trovare sulla propria strada. Possiamo però intervenire sul piano culturale perché quello che prima era semplice tradizione familiare diventi scelta motivata e non paragonabile a qualsiasi altra opzione, dico DICO, lo stato voglia proporre.

 

Non ho mai amato i compromessi, preferisco la durezza degli ideali, e per me oggi dire no ai DICO significa dire a chi crede che la famiglia sia una qualunque associazione di persone, che la famiglia è il mistero entro cui ci si forma come persone, si trasmette e si cura vita che domani potrà rendere migliore questo mondo.

 

Tamara Morsucci

Consigliere Afi-Verona

 

Castelnuovo del Garda, 17 febbraio 2007