L'Afi aderisce al FORUM delle ASSOCIAZIONI FAMILIARI


Afi - Verona home page

Sabato 20 maggio si è svolto a Verona il Convegno "FAMIGLIA FAMIGLIE"

Il professor Francesco D’Agostino ordinario di filosofia del diritto all’Università di Tor Vergata boccia i patti di solidarietà


«Pacs, mostro antropologico»


Per il docente la coppia gay non va legittimata perché non crea una famiglia

Cattolici in allarme. «Sui patti civili di solidarietà, i pacs, si è detto solo ciò che fa comodo alle lobby omosessuali e al mondo libertario e anticlericale. La realtà  è quella di un mostro antropologico, prima che giuridico e sociale, che finirà col distruggere la famiglia e la natura dell’individuo, finanche nella sua condizione di essere sessuato». È la critica espressa da Francesco D’Agostino, ordinario di filosofia del diritto della Università di Torvergata, nonché presidente della Commissione nazionale di bioetica e dell’Unione giuristi cattolici italiani, intervenuto ieri al Centro Toniolo sulla questione del rinascimento giuridico delle convivenze di fatto, nel corso di un incontro cui hanno partecipato avvocati e consulenti familiari.
D’Agostino ha parlato da cattolico, ma nemmeno più di tanto «dal momento che non serve esserlo per capire le forti distorsioni presenti nei patti civili di solidarietà. La famiglia chiede di essere difesa: per farlo non servono argomenti teologici o religiosi. Bastano comuni argomenti umani, perché ciò che la famiglia tutela e promuove è innanzi tutto il bene dell’uomo».
Sul piatto c’è il riconoscimento per legge della convivenza di fatto, indipendentemente dal fatto che i partner siano o meno dello stesso sesso. Senza tralasciare il futuro intento di lasciare aperta la porta all’ipotesi dell’adozione di un bambino.
«La questione è molto più complessa di quanto si crede», ha detto D’Agostino. «Molte coppie che escludono il matrimonio chiedono al suo posto altre forme di riconoscimento giuridico; in pratica, se chiedono di contrarre i pacs è proprio perché vorrebbero usufruire di alcuni diritti economici riconosciuti solo alle coppie sposate, ad esempio quello di successione ereditaria. Si tratta di diritti che non vengono loro riconosciuti poiché tali coppie non hanno l’intenzione di assumere quei doveri che sono parte essenziale dell’istituto matrimoniale. La questione fondamentale sta qui: non è giusto pretendere un riconoscimento pubblico della loro convivenza per ottenere diritti, senza tuttavia accettare dei doveri».
Il mondo cattolico è però in allarme, un po’ per la convinzione che il nuovo Parlamento prenderà comunque una direzione in tal senso e perché una eventuale consultazione referendaria sulla questione potrebbe finire in una sonora batosta al fronte anti-pacs, esattamente accadde a suo tempo con i referendum per il divorzio e per l’aborto.
E c’è anche la questione del riconoscimento delle coppie omosessuali. Per d’Agostino si corre il rischio chi i pacs mascherino una prima forma di un riconoscimento legale delle coppie gay, che dovrebbe aprire la strada ad una totale equiparazione del matrimonio tradizionale a quello omosessuale.
«È noto che le coppie omosessuali chiedono un riconoscimento simbolico del loro rapporto prim’ancora del riconoscimento dei loro diritti economici e sociali», ha precisato D’Agostino. «Mi chiedo però come sia giuridicamente giustificabile ammettere per loro il matrimonio. Siamo di fatto di fronte ad un’istituzione che, fondando la famiglia e garantendo l’ordine delle generazioni, ha un rilievo sociale imprescindibile. La coppia omosessuale non crea alcuna famiglia: lo impedisce la sua sterilità. L’escamotage su cui molti vorrebbero puntare sta allora nell’abolizione della differenza sessuale tra uomo e donna, annullando anche la differenza di genere. Ammettere i pacs su questo fronte è un po’ come negare la nostra identità di esseri sessuati. Per non parlare della nemmeno tanto improbabile e futuribile possibilità di consentire l’adozione di un figlio. Poco importa che la psicologia dell’età evolutiva insista nel sottolineare l’esigenza per i bambini di possedere una doppia figura genitoriale, maschile e femminile: anche le argomentazioni della scienza verrebbero messe da parte».
Alessandro Azioni

tratto da L’Arena , domenica 21 maggio 2006



Clicca su "vedi documento" per scaricare l articolo apparso sullo stesso argomento sul settimanale diocesano "Verona Fedele" del 28 maggio 2006 (.pdf 184KB).

Ci scusiamo per la scarsa qualità della copia.



vedi documento