La mia Afi (di Andrea Vaccari)

Con Bruna eravamo presidenti della pastorale familiare di Cesena e mi sembra che sentii per la prima volta parlare di Afi ad un incontro a Bologna, in cui parlava il responsabile della pastorale familiare regionale, il mitico Don Gianfranco Fregni. Ci disse: "E' nata una associazione di famiglie a Verona... tenetela d'occhio... sembra interessante". Lui conosceva la Familiaris Consortio e aveva un carisma per la famiglia come pochi altri.

In realtà allora l'Afi era una piccolissima associazione, retta dallo spirito di pochi, che si davano un gran da fare per avere spazio.

Comunque decidemmo di buttarci in questa nuova avventura di impegno sociale e così fondammo la prima Afi fuori dal Veneto, in Romagna. Ne diventai il primo presidente e ancora oggi ne faccio parte e contribuisco alle varie iniziative.

In quella che era l'Afi in qualche modo nazionale, o centrale (non esisteva ancora il concetto di Confederazione nazionale), fui risucchiato in modo un po' traumatico. Fui chiamato a Verona e il fondatore e presidente Franco Nestori mi disse che voleva ritirarsi dall'Afi. Di fatto mi propose di succedergli e di fatto (non c'era molta scelta: o così o si mandava tutto a ramengo…) accettai! Era il 1996 e mantenni l'incarico fino al 1999.

In realtà si era appena avvicinato all'Afi un tal Maurizio Bernardi, ma era nuovo e Franco mi disse di tenerlo d'occhio perché…. prometteva bene. Così ho fatto.

In quel periodo dovevamo cercare di allargarci e ci siamo allargati, ma senza dubbio il grande merito è stato di Maurizio.
Ricordo la causa che intentammo all'Enel: prendevano pubblicamente le famiglie per i fondelli, facendo pagare maggiorazioni sul consumo dell'energia elettrica anche a chi non era sprecone, ma era costretto a consumare molto data la numerosità del proprio nucleo familiare. Dopo molti anni di fatto si sono salvati in corner ed io ho sempre sognato che simili vergognose situazioni nel Parlamento non dovessero ripetersi.
Temo però che dovrò aspettare ancora un poco!!